STAGIONE 2017 - 2018

Una formazione della Roma 2017-2018: in piedi da sx: Alisson, Strootman, Fazio, Juan Jesus, Dzeko. in basso da sx: Perotti, Nainggolan, Kolarov, De Rossi, Defrel, Bruno Peres

LA ROSA



GIOCATORE NAZIONE RUOLO
ALISSON Ramses Becker BRA P
SKORUPSKI Lukasz POL P
LOBONT Bogdan ROM P
JUAN JESUS BRA D
KOLAROV Alexandar SER D
MORENO Hector MEX D ceduto alla Real Sociedad nel gennaio 2018
FAZIO Federico ARG D
MANOLAS Kostas GRE D
BRUNO PERES BRA D
KARSDORP Rick HOL D
EMERSON PALMIERI BRA/ITA D ceduto al Chelsea nel gennaio 2018
DE ROSSI Daniele C
NAINGGOLAN Radja BEL C
STROOTMAN Kevin HOL C
FLORENZI Alessandro C
PELLEGRINI Lorenzo C
GONALONS Maxime FRA C
GERSON Santos da Silva BRA C
DZEKO Edin BIH A
PEROTTI Diego ARG A
Cengiz UNDER TUR A
DEFREL Gregoire FRA A
EL SHARAAWY Stephane A
DI FRANCESCO Eusebio ALL









SERIE A

IL FILM DELLA STAGIONE

La Roma 2017-2018 si presenta ai box di partenza del Campionato con profondi cambiamenti nell'organico. Dopo 25 anni ci troviamo infatti alla prima stagione senza Capitan Totti. In panca non siede più neanche mister Spalletti, congedatosi in maniera molto polemica con il tifo romanista nonostante gli 89 punti della precedente stagione (miglior record di sempre), un secondo posto in campionato e l'accesso alla Champions League. Non c'è più neanche Momo Salah, venduto al Liverpool per poter appianare le consuete pendenze col fair play finanziario. 
La scommessa a cui deve fare fronte il nuovo allenatore, la vecchia conoscenza Eusebio Di Francesco, non è semplice. La tifoseria è infatti spaccata tra spallettiani, anti spallettiani e contestatori delusi dalle consuete cessioni sacrificali. In più il mercato non sembra riservare sorprese..anzi...lasciato partire Sczeszny, venduti Rudiger al Chelsea e Paredes allo Zenit, Manolas, anch'egli già con più di un piede in Russia, rifiuta il trasferimento proprio all'ultimo minuto. Tornato a Trigoria tra i mugugni, il greco risulterà invece uno degli uomini chiave di questa stagione. 




C'è inoltre molta attesa per il nuovo ds Monchi arrivato a Roma dopo aver fatto vincere tante Europa League al Siviglia. Da lui ci si aspetta molto anche se tra gli acquisti non spicca il cosiddetto top player: dopo anni si rivede un terzino di ruolo, l'olandese Karsdorp che però già a Luglio accusa i primi problemi fisici. Oggetto esotico e misterioso sembra essere il 21enne fantasista turco Cengiz Under. Lo chiamano il "Dybala di Turchia" per una somiglianza non solo tecnica col campione argentino della Juve. Altro calciatore atteso è il francese Maxime Gonalons, rodato uomo di regia, giunto in riva al Tevere coi galloni di capitano del Lione. Di Francesco riesce poi a portarsi dietro due suoi "uomini" di fiducia al Sassuolo: il primo è il non trascendentale attaccante francese Gregoire Defrel, l'altro è invece un promettente cavallo di ritorno, l'ex Primavera Lorenzo Pellegrini, che nella squadra emiliana aveva ben recitato il ruolo di regista, arrivando anche a conquistarsi la maglia azzurra. Colpo principale del mercato è invece il 21enne attaccante ceko Patrik Schick, una delle rivelazioni della precedente stagione, preso a 44 milioni dalla Sampdoria con l'obiettivo di sostituire il vuoto lasciato da Salah. Tuttavia i numerosi problemi fisici che in estate ne hanno compromesso il passaggio alla Juventus, riemergono in tutta la loro virulenza e Schick inizia la sua opaca stagione praticamente a Dicembre. Gli obiettivi stagionali sono quelli di centrare l'accesso Champions, per quanto riguarda il campionato, e di disputare una dignitosa competizione continentale.



        
Il cammino in Serie A, durante il girone di andata, paga quindi dazio alle novità. I giallorossi non riescono mai a tenere il passo della lanciatissima Inter e del Napoli, ritrovandosi a lottare nella per rimanere in zona quarto posto, tenendo più di un occhio alla sorprendente Lazio. Le prime giornate sono comunque caratterizzate da una buona serie di vittorie contro le squadre medio piccole mentre gli scontri diretti contro i nerazzurri di Spalletti e contro il Napoli vedono i giallorossi soccombere tra molti rimpianti e appelli alla sfortuna. Anche se l'addio di Salah non è stato rimpiazzato al meglio e il numero di gol realizzati è nettamente inferiore rispetto alla precedente stagione, anche se il nuovo arrivato Karsdorp deve subito dare l'addio al campionato per la rottura del legamento e la forma fisica non ci consegna una squadra quasi mai veloce, l'impressione del lavoro svolto da Di Francesco resta molto buona. Il reparto difensivo si conferma infatti tra i migliori in Italia grazie allo straordinario rendimento del portiere Alisson, dell'ex laziale Kolarov e della coppia centrale Fazio-Manolas.



Arriviamo così a cavallo dei mesi invernali quando, dopo la vittoria nel derby e dopo il successo nel difficilissimo girone di Champions League, la Roma ha una flessione di gioco e di testa che vede protagonisti in negativo proprio i suoi uomini più rappresentativi. Nainggolan, Florenzi, Strootman, Perotti e De Rossi non sembrano garantire quanto l'inizio stagione faceva presagire. In più aggravano la situazione anche alcune discutibili vicende extracalcistiche: un famigerato video di capodanno girato dal Ninja tra parolacce e bestemmie e pubblicato sul web oltre a un imprevisto "buco" finanziario che a Gennaio costringe la società a vendere in tutta fretta Emerson Palmieri al Chelsea e a mettere sul mercato sia lo stesso Nainggolan sia Dzeko. Sono oggettivamente i mesi più difficili da affrontare, nei quali il nervosismo serpeggiante in squadra mette quasi all'angolo Di Francesco, peraltro mai supportato a dovere dalla stampa. Sul campo queste incertezze si tramutano nei pesanti ko interni contro Sampdoria, Atalanta e Milan dove la Roma esce dall'Olimpico accompagnata da sonori fischi.



Tuttavia mister Di Francesco riesce a correggere alcuni errori di inesperienza legati al modulo e, forse anche alla gestione interna dello spogliatoio, pur rimanendo fedele e coerente alle proprie idee di gioco, opponendosi strenuamente a una cessione di Dzeko al Chelsea che in corso di stagione sarebbe risultata probabilmente disastrosa. Risultato è l'improvvisa esplosione di Cengiz Under, autore di ben 6 gol, che assieme al contributo del ritrovato attaccante bosniaco, riesce ad invertire una pericolosa tendenza. Complice il trionfale cammino nelle coppe europee, la Roma inizia a ritrovare forma, mentalità e solidità di squadra che, a partire dalla bellissima vittoria del San Paolo contro il Napoli, si concretizza in uno splendido finale di stagione nel quale, con Dzeko ora splendido uomo squadra a 360 gradi, i giallorossi dimostrano una crescita sensibile su tutti i fronti risalendo la classifica dal quinto al terzo posto e sorpassando sia l'Inter sia la Lazio.



Nonostante la sconfitta sfortunata contro la Fiorentina, la Roma riesce ad imporsi in tutte le gare disputate contro le squadre in lotta per non retrocedere e a tenere Inter e Lazio lontane dal terzo posto che, al termine del campionato, mister Di Francesco riesce ad aggiudicarsi con pieno merito e tra gli applausi di tutti i tifosi ormai ricompattati grazie all'ottimo lavoro svolto nel corso della stagione.

  



1 ATALANTA - ROMA 0 - 1 Kolarov
2* SAMPDORIA - ROMA 1 - 1 Quagliarella rig.; Dzeko
3 ROMA - INTER 1 - 3 Dzeko; Icardi, 2 Vecino
4 ROMA - VERONA 3 - 0 Nainggolan, 2 Dzeko
5 BENEVENTO - ROMA 0 - 4 2 Dzeko, Lucioni aut., Venuti aut.
6 ROMA - UDINESE 3 - 1 Dzeko, 2 El Sharaawy; Larsen
7 MILAN - ROMA 0 - 2 Dzeko, Florenzi
8 ROMA - NAPOLI 0 - 1 Insigne
9 TORINO - ROMA 0 - 1 Kolarov
10 ROMA - CROTONE 1 - 0 Perotti rig.
11 ROMA - BOLOGNA 1 - 0 El Sharaawy
12 FIORENTINA - ROMA 2 - 4 2 Gerson, Veretout, Simeone, Manolas, Perotti
13 ROMA - LAZIO 2 - 1 Perotti rig., Nainggolan; Immobile rig.
14 GENOA - ROMA 1 - 1 El Sharaawy; Lapadula rig.
15 ROMA - SPAL 3 - 1 Dzeko, Strootman, Pellegrini; Viviani rig.
16 CHIEVO - ROMA 0 - 0
17 ROMA - CAGLIARI 1 - 0 Fazio
18 JUVENTUS - ROMA 1 - 0 Benatia
19 ROMA - SASSUOLO 1 - 1 Pellegrini; Missiroli
20 ROMA - ATALANTA 1 - 2 Cornelius, De Roon; Dzeko
21 INTER - ROMA 1 - 1 El Sharaawy; Vecino
22 ROMA - SAMPDORIA 0 - 1 Zapata
23 VERONA - ROMA 0 - 1 Cengiz Under
24 ROMA - BENEVENTO 5 - 2 Guilherme, Fazio, Dzeko, 2 Cengiz Under, Brignola, Defrel rig.
25 UDINESE - ROMA 0 - 2 Cengiz Under, Perotti
26 ROMA - MILAN 0 - 2 Cutrone, Calabria
27 NAPOLI - ROMA 2 - 4 Insigne, Cengiz Under, 2 Dzeko, Perotti, Mertens
28 ROMA - TORINO 3 - 0 Manolas, De Rossi, Pellegrini
29 CROTONE - ROMA 0 - 2 El Sharaawy, Nainggolan
30 BOLOGNA - ROMA 1 - 1 Pulgar; Dzeko
31 ROMA - FIORENTINA 0 - 2 Benassi, Simeone
32 LAZIO - ROMA 0 - 0
33 ROMA - GENOA 2 - 1 Cengiz Under, Zukanovic aut.; Lapadula
34 SPAL - ROMA 0 - 3 Vicari aut., Nainggolan, Schick
35 ROMA - CHIEVO 4 - 1 Schick, 2 Dzeko, El Sharaawy; Inglese
36 CAGLIARI - ROMA 0 - 1 Cengiz Under
37 ROMA - JUVENTUS 0 - 0
38 SASSUOLO - ROMA 0 - 1 Pegolo aut.







CHAMPIONS LEAGUE


Diverso e dagli esiti totalmente inaspettati è invece il cammino in Champions League. La Roma è inserita come compagine di terza fascia nel girone più difficile del torneo, in compagnia di squadroni come Atletico Madrid, Chelsea e della matricola Qarabag.

L'esordio all'Olimpico contro i colchoneros del Cholo Simeone è infatti da brividi: dopo un discreto primo tempo in cui i giallorossi tengono botta, nella ripresa è solamente un immenso Alisson (e un palo colpito all'ultimo secondo dall'Atletico) a tenere a galla la squadra di Di Francesco che strappa così un prezioso 0 a 0, utile soprattutto a livello mentale per il proseguio della competizione.



Dopo una vittoria niente affatto che semplice in terra di Azerbaigian contro i campioni nazionali del Qarabag, arriva il doppio scontro con i londinesi del Chelsea, guidati da Antonio Conte. Due partite esaltanti e spettacolari: allo Stamford Bridge la Roma recupera un doppio svantaggio grazie a una prestazione monstre di Dzeko e Kolarov. Portatasi addirittura sul 2 a 3, l'undici giallorosso subisce nel finale, complice anche un calo fisico, il pari firmato da Hazard che però nulla toglie al sapore tipico dell'impresa. Impresa che si ripete anche nella partita dell'Olimpico, finita con un secco 3 a 0 grazie ad un El Sharaawy formato nazionale e a un Perotti quest'anno purtroppo visto poche volte così brillante. La vittoria contro gli inglesi infonde maggiore fiducia ai romanisti che, dopo la vittoria interna di misura (ancora Perotti) col Qarabag, chiudono, a sorpresa e con merito, il girone come primi in classifica.



Gli ottavi di finale vedono la Roma opposta ai campioni di Ucraina dello Shakhtar, squadra alla portata dell'undici di mister Di Fra ma assolutamente da non sottovalutare, considerati i molti brasiliani che figurano in rosa. Infatti nel gelo di Kharkhiv, i giallorossi, dopo essere passati in vantaggio con Cengiz Under e dopo essere vistosamente calati nel corso del secondo tempo, subiscono la rimonta degli arancio neri targata Ferreyra e Fred. Fondamentale, nel finale di gara, un eroico salvataggio sulla linea da parte di Bruno Peres, che permette ai nostri di mantenere aperto il discorso qualificazione. All'Olimpico, però, la musica è diversa e la Roma, dopo una partita gagliarda, riesce ad avere la meglio sugli avversari grazie a una bella rete di Edin Dzeko che vale l'agognato pass per i quarti di finale, dove ci aspetta il Barcelona.



Il match di andata, giocato al Nou Camp, termina col mesto risultato di 4 a 1 in favore degli azulgrana ma, a differenza delle precedenti imbarcate in terra catalana, stavolta lo score si rivela alquanto bugiardo. Infatti la Roma, al cospetto di Messi e compagni, non demerita affatto e, proprio nel momento migliore, subisce due sfortunate reti per opera di altrettante deviazioni di De Rossi e Manolas, autogol che spianano la strada alle realizzazioni di Piquè e di Suarez. Anche l'arbitro olandese Makkelie ci mette del suo, ignorando un vistoso fallo in area nei confronti di Dzeko.  In mezzo però registriamo la rete di un mai domo Dzeko che almeno finisce per dare un senso, seppur labile, al discorso qualificazione. Nel ritorno all'Olimpico servono però tre gol: impresa difficile ma non impossibile, specialmente perchè il Barca, pur con un Messi abulico e con Iniesta sul viale del tramonto, dà l'impressione di essere arrivato a Roma in gita turistica, già sicuro di passare il turno. Al contrario, i giallorossi interpretano forse la partita più bella della stagione, un mix perfetto di concentrazione e agonismo, orchestrato alla grande da Di Francesco, finendo per regalare ai tifosi una nottata storica. Dzeko apre le marcature dopo sei minuti, capitan De Rossi realizza il penalty ad inizio ripresa e a dieci minuti dalla fine, la spizzata di Manolas manda in semifinale la Roma tra la gioia e l'incredulità di uno stadio gremito e colorato come ai bei tempi.



Nella semifinale, raggiunta dopo ben 34 anni, i giallorossi ritrovano lo spauracchio di allora: il Liverpool, quest'anno trascinato dai gol del tanto rimpianto ex Momo Salah. Dopo la sbornia con il Barca, ad Anfield Road, la Roma torna però bruscamente con i piedi per terra. Nonostante un incoraggiante inizio di partita (traversa colpita da Kolarov), errori tattici, differenza di passo e inesperienza a certi livelli risultano terribilmente fatali. I Reds di mister Klopp segnano cinque gol (due di Salah) e maramaldeggiano su tutti i fronti. Tuttavia, un repentino crollo degli inglesi nel finale di gara, permette alla Roma di rialzare la testa e di colpire per ben due volte (il solito Dzeko e rigore di Perotti) in quattro minuti, mettendo in luce alcune pericolose crepe della difesa del Liverpool. All'Olimpico serve un' altra partita della vita ma gli inglesi, a differenza del Barcellona, hanno preparato bene la gara: Klopp sfrutta al meglio gli errori individuali di una Roma partita troppo contratta e, nonostante Salah sia guardato a vista, segnano due volte con Manè e Wijnaldum (la Roma aveva pareggiato su autogol di Milner). A questo punto non c'è più nulla da perdere e l'arrembaggio giallorosso dimostra, però, ancora una volta la fragilità difensiva del Liverpool e la poca sostanza del portiere Karius che permettono agli uomini di Di Francesco di segnare per ben tre volte (Dzeko e doppietta di Nainggolan), riaprendo incredibilmente il discorso per l'accesso alla finale di Kiev a cui gli inglesi accedono soltanto per un gol di scarto.



Decisivi risultano però due clamorosi errori del direttore di gara, lo sloveno Skomina, che non vede un clamoroso fallo di mano di Alexander Arnold, sostituitosi a Karius sulla linea di porta, e un netto fallo da ultimo uomo in area dello stesso Karius su Dzeko. Alla Roma, nonostante la grande delusione, rimane però l'altrettanta grande soddisfazione per una eccezionale stagione europea che ci auguriamo possa essere ripetuta senza aspettare altri 30 anni.     


CHAMPIONS LEAGUE 2017-2018 - GRUPPO C


ROMA - ATLETICO MADRID 0 - 0
QUARABAG - ROMA 1 - 2 Manolas, Dzeko; Pedro Henrique
CHELSEA - ROMA 3 - 3 David Luiz, 2 Hazard, Kolarov, 2 Dzeko
ROMA - CHELSEA 3 - 0 2 El Sharaawy, Perotti
ATLETICO MADRID - ROMA 2 - 0 Griezmann, Gameiro
ROMA - QUARABAG 1 - 0 Perotti


OTTAVI DI FINALE


SHAKHTAR - ROMA 2 - 1 Cengiz Under; Ferreyra, Fred
ROMA - SHAKHTAR 1 - 0 Dzeko

BARCELONA - ROMA 4 - 1 De Rossi aut, Manolas aut, Piquè, Dzeko, Suarez
ROMA - BARCELONA 3 - 0 Dzeko, De Rossi rig, Manolas

SEMIFINALI



LIVERPOOL

ROMA

    5 - 2

ROMA

LIVERPOOL

    4 - 2



COPPA ITALIA


COPPA ITALIA
QUARTI DI FINALE



ROMA

TORINO

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