sabato 2 settembre 2017

ROMA - INTER 1 - 3





Roma - Stadio Olimpico - Sabato 25 Agosto 2017 - ore 20.45
Serie A - 2 Giornata
ROMA - INTER 1 - 3


ROMA: Alisson; Juan Jesus, Manolas, Fazio, Kolarov; Strootman, De Rossi (dal 38' s.t. Ünder), Nainggolan; Defrel (dal 17' s.t. El Shaarawy), Dzeko, Perotti (dal 46' s.t. Tumminello). (Skorupski, Lobont, Moreno, Ciavattini, Gonalons, Pellegrini, Gerson, Florenzi, Antonucci). All. Di Francesco.
INTER Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo (dall'11' s.t. Dalbert); Vecino, Gagliardini (dal 1' s.t. Joao Mario); Candreva (dal 39' s.t. Cancelo), Borja Valero, Perisic; Icardi. (Padelli, Berni, Ranocchia, Vanheusden, Ansaldi, Brozovic, Jovetic, Pinamonti, Eder, Gabigol). All. Spalletti.
ARBITRO: Irrati di Pistoia.
MARCATORI: Dzeko (R) al 15' p.t., Icardi (I) al 22' e al 32', Vecino (I) al 42' s.t.



60 minuti di alta concentrazione, discreto gioco e voglia di vincere non sono purtroppo sufficienti. L'Inter di Spalletti e Sabatini sbanca l'Olimpico in rimonta lasciando alla Roma tanti rimpianti e la prima, dolorosa, sconfitta stagionale. Di sicuro i giallorossi sono stati stra-sfortunati: tre pali colpiti, tutti interni, nel corso della stessa partita rappresentano un evento più unico che raro in una partita di calcio. Se dopo il vantaggio firmato da Dzeko almeno uno di questi fosse entrato, con molta probabilità, per un'Inter comunque fragile in fase difensiva, ci sentiamo di dire che ci sarebbe stato poco da fare. I rimpianti però non si limitano ai soli pali colpiti: dobbiamo registrare un limpido fallo da rigore di Skriniar su Dzeko ignorato da Irrati e sul quale non è stato richiesto l'intervento della VAR (l'addetto alla moviola Orsato rimane indifferente sul "che faccio?" dello stesso Irrati) oltre a un altro sospetto fallo da penalty su Fazio. Dagli episodi del possibile 2 a 0 romanista si è invece arrivati alla vittoria dei nerazzurri milanesi con Icardi che mette dentro gli unici due palloni toccati in tutta la partita e che invece permette ai giornali di esaltare ulteriormente l'undici di Spalletti.


Detto questo, alcune lacune della Roma sono tuttavia sembrate macroscopiche. Davanti si segna poco e si sbaglia sempre troppo: notevole, ad esempio, l'errore nei minuti finali di un comunque generoso Nainggolan che sarebbe potuto valere il 2 a 2. Si confermano purtroppo anche le lacune di mercato alle quali, a una manciata di giorni dal termine del calciomercato, il neo DS Monchi non ha saputo porre completamente rimedio. La rosa appare incompleta e non solo per quanto riguarda il sostituto di Salà. A parte il centrale difensivo di livello che servirebbe come il pane da accompagnare a uno già svagato Manolas (Piè Veloce Fazio ieri sera ha vestito i panni del Mastodonte), è ormai divenuta cancrenosa l'indisponibilità di tutti i laterali destri. I molteplici infortuni hanno costretto Di Francesco al fatal rattoppo piazzando Jesus in quella corsia. Lì, al primo errore del brasiliano, col carburante che iniziava a scarseggiare, si è persa la partita. Perisic, specialmente dopo l'uscita di un Defrel attento a coprire e a non lasciare mai solo Jesus, non lo ha preso più nessuno e Icardi, lesto a maramaldeggiare tra i lenti centrali giallorossi, ha fatto il resto dimostrandoci che a pallone per vincere la devi mettere dentro. Preoccupanti lacune psicologiche che hanno portato i giallorossi al tracollo dopo il primo affondo nerazzurro: basti vedere come, nel corso dei minuti finali, la sostanza di Vecino e del subentrato Dalbert hanno messo in ginocchio un centrocampo già fiaccato nelle gambe e nel morale.

Veramente un peccato perchè la Roma, nonostante tutto, non meritava questa sconfitta, ma il calcio tant'è. Adesso ci affidiamo alla pausa toccasana sperando che, da una parte, la dirigenza possa compiere qualche manovra di mercato in extremis e, che dall'altra si svuoti un pò l'infermeria. C'è tanto da lavorare e da correggere ma, onestamente, prendersela col pòro DiFra o col rattoppato Jesus al momento ci sembra eccessivo, anche se il mister dovrà ben presto capire cosa vorrà fare da grande.



ALISSO' - Sicuro quando chiamato in causa. Incolpevole sui gol.
JESUS  - Molto bene nel primo tempo. Poi, rimasto sotto shock dopo l'erroraccio che ci costa il pari dell'Inter, Perisic se lo beve ogni volta come un caffè.
MANOLAS - Colpevole sul primo e sul terzo gol. Spesso in ritardo, sente la tensione quando la Roma cala e l'Inter inizia a pungere di più.
FAZIO - A' Icardi, aspettachemotefermoooooooooooooooooooo......e gol per loro. Mastodonte.
KOLAROV - Conferma la bella prova di Bergamo anche se oggi gli dice pedalino e colpisce il legno. Spinge, crossa e lancia. Poi si spegne un pò nel mesto finale.
NAINGGOLAN - Nel primo tempo è il migliore. Un assist per il gol di Dzeko, un palo colpito dai 25 metri e tanta corsa. Paga dazio nella ripresa quando sbaglia il gol due volte e perde palla scatenando il contropiede che ci costa l' 1 a 3. Deve ancora crescere di forma.
DE ROSSI - Molto fuori condizione. Qualche buona chiusura nel primo tempo. Poi cala.
83' CENGIZ UNDER - SV
STROOTMAN - Strappa e cuce per almeno un'ora. Quando va "fuori servizio" iniziano i dolori e l'Inter prende campo.
DEFREL - Prestazione oscura ma di gran dedizione. Sbaglia poco e questo è già qualcosa. Bravo nel tornare a coprire. Quando esce, sfinito, la sua assenza è palpabile.
62' - EL SHARAAWY- Non incide
DZEKO - Al primo ruggito fa centro. Poi gioca di sponda, protegge palla terrorizzando Skriniar e Miranda.
PEROTTI - Il migliore. Spinge come un diesel, salta costantemente D'Ambrosio, crossa al centro, tira da fuori e coglie un incrocio che urla vendetta. In più si procura quel rigore che Irrati non concede. Sfortunato.
TUMMINIELLO - SV

DIFRA - 60 minuti di ottimo calcio, equilibrio tattico e giusta mentalità, considerate lacune e rattoppi, non sono pochi. Manca però quel "quid", mistura tra esperienza ad alti livelli e paraculaggine (sostituzioni tardive e quasi buttate lì), che va per forza acquisito al fine di rosicchiare punti importanti e per non perdersi, come oggi, nei rimpianti. La Fortuna non tifa per lui ed è costretto ad incassare la lezione dallo più smaliziato Lucianone. Se la imparerà potremmo vederne delle belle, altrimenti la strada sarà molto in salita. Forza!











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