mercoledì 9 marzo 2016

REAL MADRID - ROMA 2 - 0




Madrid - Estadio Santiago Bernabeu - Martedì 8 Marzo 2016 ore 20.45
Champions League - ottavi di finale (ritorno)
REAL MADRID - ROMA 2 - 0


REAL MADRID: Navas 7; Danilo 5,5, Pepe 6, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Modric 6,5 (30' st Jesé 6), Casemiro 6 (38' st Kovacic sv), Kroos 5,5; James Rodriguez 6,5, Bale 6 (16' st Vazquez 6,5), Ronaldo 7. A disp.: Casilla, Varane, Carvajal, Isco. All.: Zidane 6

ROMA: Szczesny 6,5; Florenzi 6, Manolas 6, Zukanovic 6, Digne 5,5; Keita 6 (41' st Maicon sv), Pjanic 5 (1' st Vainqueur 5); Salah 5, Perotti 6, El Shaarawy 5,5 (29' st Totti 6); Dzeko 5. A disp.: De Sanctis, Castan, Torosidis, Iago Falque. All.: Spalletti 6,5

ARBITRO: Marciniak (Polonia) 6

MARCATORI: 19' st Ronaldo, 23' st J. Rodriguez

Paradossalmente il lato meno amaro che emerge dalla triste serata del Santiago Bernabeu è rappresentato dalle parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa. Parole senza zucchero, decisamente ruvide ma che fanno capire bene quale sia la differenza tra una compagine che lui, negli spogliatoi, avrebbe visto quasi contenta delle dimensioni della sconfitta, quasi assuefattasi al "volemose bene" pure quando va male e una squadra cinica abituata alla vittoria e a stupire il mondo dello sport facendo il miracolo e finalizzando le poche occasioni che gli capitano tra i piedi. Parole che tracciano una direzione ben precisa e che inchiodano al muro proprio i calciatori, quelli che a Roma, spesso e volentieri, finiscono per essere osannati per un giorno da campione a discapito dei 364 passati da mezzo giocatore. E alla fine della fiera noi aggiungiamo: molto probabilmente la Juventus, nella condizione dei giallorossi, la qualificazione l'avrebbe portata a casa.

Eh sì perchè tirando le somme di questi 180 minuti, la squadra di Spalletti si è trovata di fronte un Real Madrid sicuramente forte ma non galattico come si pensava, anzi, un Real Madrid abbastanza umano, che proprio tra le mura (al momento non proprio) amiche ha fornito ai giallorossi tante occasioni limpide per poter entrare nella leggenda anche partendo dallo 0 - 2 dell'andata e anche se loro hanno in campo i marziani e noi Zukanovic. Purtroppo nessuna di queste occasioni è stata sfruttata a dovere: nemmeno mezza. E allora l'impietosa legge del pallone ti ricorda che se a certi livelli non sei tanto forte, quanto capace e/o cinico di cambiare le sorti della storia, alla fine subisci chi è più cinico e più forte di te. E se,poi, ti accontenti della sconfitta non sei probabilmente degno di stare a questi livelli.

Sgombrando il campo dagli svolazzi filosofici pensiamo che non sia possibile ambire a miracoli sportivi se si falliscono tre chiare occasioni da rete come accaduto stasera. Passino quelle di Salah, autore comunque di una prestazione tutta corsa e sudore, passi il tiro di Florenzi respinto da Navas, alziamo gli occhi al cielo sulla girata di Perotti che colpisce il palo, la spalla dell'estremo madridista e termina fuori dal campo, ma in una compagine che, per qualità della rosa e ambizione, ha il dovere di esprimere sempre qualcosa in più specialmente se gli avversari sono extraterrestri, l'ennesimo erroraccio di Dzeko non ci può stare. Quell'eventuale gol, a un quarto d'ora dall'inizio dei giochi, avrebbe potuto cambiare eccome il corso degli eventi. E se ci fossero comunque stati Cristiano Ronaldo e James Rodriguez (perchè il Real Madrid i fenomeni ce li ha)...beh..almeno la Roma gli avrebbe messo il pepe nelle braghe. Invece sbagliando gol a ripetizione e mollando quei dieci minuti dopo il gol subìto, di questa Champions League resterà certamente qualche applauso per l'impegno profuso e per i miglioramenti cmq evidenti ma anche tanti, tantissimi rimpianti per quello che la squadra avrebbe effettivamente meritato sia a Roma ma, a nostro parere, ancora di più sul campo del Bernabeu.

Infine vorremmo puntare il faro sull'entrata in campo del Capitano: tutto lo stadio in piedi, Marcelo e James Rodriguez che lo abbracciano. Sono testimonianze di una leggenda sportiva che abbiamo avuto l'onore di vivere fin dal primo giorno e che probabilmente questa dirigenza non ha mai tutelato affiancandogli giocatori degni del suo calibro per fargli terminare la carriera in maniera degna.

E adesso ancora più concentrazione e cinismo per portare a casa l'unico traguardo rimasto. Purtroppo il minimo sindacale dell'ennesima stagione che poteva essere e non è stata.


Nonostante qualche buon assist, la gara di Edink Dzeko rimane segnata da un incredibile errore davanti a Navas che avrebbe potuto regalare il vantaggio alla Roma dopo quasi un quarto d'ora e, forse, cambiare la storia di questa doppia sfida 


Anche Salah, autore di una prestazione molto buona per corsa e sacrificio, ha fallito due incredibili occasioni da rete

Manolas prova la girata a botta sicura alla quale Navas si oppone compiendo un autentico miracolo 

Cristiano Ronaldo, invece, al primo pallone giocabile è abilissimo a rubare quel piccolissimo spazio tra Manolas e Sczeszny e a metterla nel sacco.

La Roma, dopo aver subito l' 1 a 0 molla per dieci minuti e subisce il raddoppio di Rodriguez. Poi, nel finale, un ultimo sussulto con Perotti. Ma l'argentino è sfortunato e la sua conclusione sbatte sul palo, su Navas e poi termina fuori.
  
A Totti viene concesso l'ultimo quarto d'ora. Santiago Bernabeu in piedi e abbracci sia da Marcelo che da Rodriguez.

La Champions League giallorossa termina con la delusione di Florenzi

Spalletti e Zidane urlano a bordocampo. Il tecnico giallorosso sarà durissimo con la propria squadra nel dopopartita. Per fare le imprese ci vogliono cinismo e cattiveria. Mai accontentarsi di una sconfitta.


LA STAMPA


  




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