sabato 7 novembre 2015

LE INDIMENTICABILI: IL DERBY DI MAZZONE


27 Novembre 1994: la Roma di Carlo Mazzone incontra la quotatissima Lazio di Zeman. La tensione è tanta per due compagini vogliose, come al solito, di girare pagina e scrollarsi di dosso l'etichetta di provinciali. Siamo infatti all'inizio di due percorsi presidenziali che porteranno alle due romane onori e successi: da una parte i biancocelesti dell'emergente patròn Cragnotti, presidente con vedute che vanno ben oltre il biondo Tevere e con ambizioni calcistiche internazionali. Dall'altra i giallorossi del presidente Sensi che per risollevare la società dal recente incubo fallimento e ridarle la dimensione che le compete, si è affidato all'anima trasteverina del Sor Carletto. Due modi di vista diversi, come diversi sono i due allenatori che siedono sulle panchine. 

Zeman, tecnico rampante, giunto a Roma dopo i miracoli ottenuti col Foggia ma, evidentemente poco avvezzo ai derby capitolini, qualche ora prima della partita si lascia sfuggire una frase che resterà negli annali: "Il derby? Una partita come tutte le altre". Non è così per Mazzone e capitan Giannini, romani e romanisti veraci che giá da giorni scalpitano per una partita che in tempi di magra diventa La partita, lo scontro per il primato cittadino, unico appiglio in una stagione fatta di obiettivi minimi.

La gara è trasmessa in diretta su Rai 3 esclusivamente per la zona di Roma e la Lazio parte come strafavorita. Ma i giallorossi quel giorno sono quadrati e determinati come non mai, guidati da un Giuseppe Giannini in giornata di grazia. Il Principe dirige i suoi con le movenze di un Toscanini del calcio e il temutissimo Signori viene praticamente annullato. Il centrocampo laziale è imbrigliato nelle trame mazzoniane e ,come nel migliore dei copioni, al primo affondo, la Roma passa.

Secondo minuto di gioco: Cappioli lancia Fonseca che, sul fondo, elude Favalli con una finta. Cross al centro e incornata di Abel Balbo che non lascia scampo a Marchegiani. Zeman non arretra di un millesimo e i biancocelesti, feriti nell'onore, tentano la reazione. Ma non c'è nulla da fare perchè la Roma, sulle ali dell'entusiasmo viaggia a duemila. Al 25' Moriero salta due avversari, triangola con Balbo, e poi scarica per l'accorrente Cappioli la cui conclusione supera Marchegiani in uscita per l'incredibile raddoppio.

Ripresa: tutti attendono la reazione Lazio ma dopo otto minuti è ancora la Roma a squillare: Balbo tira da fuori, un rimpallo libera Giannini che serve deliziosamente Fonseca lesto a insaccare la palla dello 0 a 3. Il resto del secondo tempo è una passerella giallorossa con la Roma che potrebbe incrementare più volte il vantaggio. Il derby termina con un raggiante Giannini a guidare la corsa dei giocatori sotto la Sud e con il lancio delle magliette ai tifosi impazziti di gioia. Poi succede l'incredibile: la Curva invoca Carlo Mazzone e Il Sor "Magara" risponde raggiungendo i supporters a pugni alzati e festeggiando con loro la vittoria.

Anni dopo mi capiterà di incontrare Abel Balbo e di ricordargli le emozioni di quel derby. Le sue parole saranno: "Quella, ormai, è Historia". Una partita consegnata agli annali romanisti, una vittoria indimenticabile per il romanismo dei protagonisti in campo. Forse il derby più bello che abbia mai visto.




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