lunedì 17 agosto 2015

UN PRESIDENTE....




UN PRESIDENTE...

Oggi sono passati sette anni dalla morte di Franco SENSI, sangue "marchiciano" ma testaccino verace, figlio di uno dei fondatori dell'AS Roma, uno che quei colori li aveva indelebili nel sangue. Uno che si è indebitato per portare la Roma in contesti che, esclusa la gestione Viola, mai aveva conosciuto.
Per onorarlo riproponiamo la sua storica e colorita "querelle" con Adriano GALLIANI, all'epoca immagine di un Milan dominatore sia in campo e soprattutto tra gli scranni della Lega Calcio.



Da "La Repubblica" del 15 Maggio 2004
«Ma vaffa...». Il breve ma intensissimo match fra Franco Sensi, numero 1 della Roma, e Adriano Galliani, n.1 della Lega Calcio (e n. 2 del Milan), finisce così. Con il patron giallorosso che manda a quel paese il nemico di sempre, l' unico vero grande nemico che gli resta. Sì, perché con Giraudo non c' è più quell' astio di un tempo, mentre Carraro e Geronzi, beh, improvvisamente sono diventati degli amiconi visto come sono impegnati in prima persona a salvare la sua Roma. Ma Adriano, no. Ruggini antiche. Da quando si sfidavano per la presidenza della Lega, non solo per gli scudetti. Ruggini riesplose adesso che il Milan ha vinto il titolo e la Roma ha pagato proprio la partita con il Milan andando a finire (per la terza volta) sul neutro di Palermo [...] 




[...] Sala stampa dell' Olimpico, buffet con tanta bella gente. Si aspetta la conferenza per presentare lo studio sul business del calcio. Sensi sorride, «sembra un buffet dell' Atac, l' ha organizzato il Coni...». Si avvicina Petrucci, tramezzino in mano. «Ma no, l' ha organizzato la Figc...». Si scherza: ma si vede subito che Sensi è sul piede di guerra. Lo saluta infatti Giraudo, col quale ebbe in passato una violenta lite in consiglio federale, e il presidente della Roma tira la prima randellata: «Galliani gestisce la Lega a modo suo.... Ci ha mandati a Palermo per due c...zate e in Juventus-Lazio mercoledì è successo di tutto. Hanno tirato di tutto in campo». Ce l' ha soprattutto coi tifosi della Lazio. Giraudo abbozza, «eh, Franco, devi parlarne con Adriano...». Detto, fatto. Si avvicina l' ignaro Galliani con un bignè in mano e Sensi, che non tocca cibo, gli fa, duro: «Ti devo parlare... State facendo una partita strana, fate cose strane...». Galliani: «Ma io non sto con nessuno». E fa per allontanarsi, vista l' aria che tira. Sensi si adira: «Che fai te ne vai? No, tu mi devi ascoltare, mi devi dare retta. Tu devi imparare a conoscermi bene. Mica sono uno str... qualsiasi». Pradè, dirigente della Roma cerca di fare qualcosa: «Magari se ci appartimo per parlare...». Ma Galliani si divincola dalla presa, è furioso: «Non io non vengo da nessuna parte, me ne vado». Sensi a sua volta lo congeda con un chiarissimo «vaffan...» [...]

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